Alberi erbe e fiori
Cardella
Il suo nome scientifico è Sonchus oleraceus L. ma questa erba spontanea è conosciuta volgarmente con i nomi di grespino comune, crespigno degli orti o cardella appunto, ad indicare che i semi vengono mangiati dai cardellini; localmente viene chiamata con termini dialettali tra cui cardedda o zuchi nel reggino. E’ una pianta selvatica annuale molto comune, può crescere fino ad 1 metro e possiede un fusto internamente cavo, da cui fuoriesce un latice bianco, totalmente innocuo, quando viene spezzato. Come molte altre Asteraceae (famiglia botanica a cui appartiene) produce un’infiorescenza a capolino formata da numerosi fiori ligulati di colore giallo. Le foglie sono a forma di lancia con bordi incisi formanti vari lobi per lato.
Le foglie, i boccioli e i fusti teneri vengono utilizzati in cucina sia crudi in insalata che cotti, come semplice contorno o come ripieno di ravioli, o usati in frittate, minestroni o gnocchetti, da soli o assieme ad altre erbe selvatiche, come ad esempio caccialepre, centocchio, finocchietto selvatico, cicoria e caglio. Nella raccolta quest’erba può essere confusa con la cardella spinosa (Sonchus asper (L.) Hill), che come dice il nome presenta foglie con margini coperti di spine, e viene usata in campo culinario allo stesso modo della cardella.